Mamma sgrida Matteo


Ai vecchi tempi, "andare in Villa" significava andare a comprare il Fumo.
C'erano vari personaggi che lo vendevano, disadattati e ragazzi svegli, tossici e tipi pericolosi.
Un mix dei quattro elementi.
C'era un tipo, Sasà, che mi stava simpatico.
"Ué cappellò!", diceva, "mettiti il cashco!".
Io, "perchè?".
"Perchè 'sto fumo ti shpacca le corna".
Poi c'era Libero detto "Libbero".
Non so perchè, svolgendosi l'azione in provincia MonzaBrianza, non lo chiamavano "il" Libero...
Tipo bravo, forse troppo per il mondo che avevamo intorno.
Ironicamente, in contrasto col nome, era spesso "ingabbiato".
La sua tipa, me la ricordo.
Grassoccia, ottusa, sfatta strafatta.
Sdraiata su un pulcioso plaid, dietro la Villa,
gracchiava rocamente:
"Matteo figliodiputtana così mi perdi la uedra".
Rivolta ad un bimbo di tre/quattro anni che le riportava il Cylum, saltellando.
Suo figlio.
Il mio cane le ha pisciato addosso
mentre compravo il fumo.
Ho fatto finta che non fosse il mio cane.
Al parco lo lasciavo senza guinzaglio.









--B-A-R-A-B-B-A--D-A--S-E-R-E-G-N-O--



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